IL NOSTRO IMPEGNO, LA NOSTRA ESPERIENZA, AL SERVIZIO DELLA TUA SALUTE

Info Contatti

Servizi

Autoanalisi delle urine

AUTOANALISI DELLE URINE


ll test delle urine è un esame di screening utile per una valutazione di base del proprio stato generale di salute e per individuare eventuali patologie a carico dei reni e delle vie urinarie. Viene inoltre richiesto per l’idoneità sportiva, per monitorare l’evoluzione di alcune malattie o l’efficacia delle terapie.
Per la determinazione di un’ampia gamma di test urinari e dei radicali liberi, la farmacia è dotata di uno strumento rapido e versatile:  UriDoctor.
Le strisce reattive permettono l’autoanalisi chimico-fisica dei seguenti parametri urinari:
 
pH
Peso Specifico
Leucociti
Nitriti
Proteine
Sangue
Bilirubina
Urobilinogeno
Glucosio
Chetoni
Acido Ascorbico
 
Il pH delle urine riflette l'abilità renale nel mantenere una normale concentrazione di ioni idrogeno nel plasma e nei liquidi extracellulari. Tale risultato viene ottenuto principalmente tramite il riassorbimento di sodio e la secrezione di ioni idrogeno e ammonio da parte dei tubuli renali. A differenza di quello sanguigno, per il quale oscillazioni di ± 0,4 punti sono già di per sé spia di patologie gravissime, il pH delle urine oscilla normalmente tra 4,6 ed 8, in relazione alla dieta e alla salute dell'organismo. Al di fuori di questi limiti la condizione viene considerata patologica.
 
Il peso specifico delle urine dipende dalla quantità di sostanze in esse disciolte; tra queste, il contributo principale è fornito da urea, azoto, cloruro di sodio e vari minerali, oltre a sostanze "anomale" come glucosio e proteine. Perciò, tanto più le urine sono concentrate e tanto maggiore risulta il loro peso specifico. L’intervallo di normalità è compreso tra 1002 e 1028 g/L. L’aumento del peso specifico delle urine è detto iperstenuria, mentre l’ipostenuria ne indica l’abbassamento.
 
La presenza di leucociti nelle urine è spia di una probabile infezione delle vie urinarie

I leucociti, detti più comunemente globuli bianchi, sono un gruppo eterogeneo di cellule, preposte alla difesa dell'organismo da corpi estranei che penetrano al suo interno. Di conseguenza, la presenza di leucociti nelle urine può essere dovuta a processi infiammatori di varia natura. La maggior parte dei leucociti presenti nelle urine appartiene alla categoria dei neutrofili, i più numerosi presenti nel sangue circolante.
Normalmente, piccole quantità di nitriti di origine alimentare vengono espulse con le urine, con il sudore e con le lacrime. La concentrazione di queste sostanze nell'urina aumenta significativamente in presenza di infezioni urinarie, data la capacità di convertire i nitrati urinari in nitriti, propria di molti batteri.

La presenza di proteine nelle urine, nota anche come proteinuria, è una condizione medica che si riscontra quando vi è un'aumentata escrezione proteica a livello renale. Normalmente, i livelli proteici urinari sono molto bassi: nelle 24 ore, le proteine eliminate con l'urina non dovrebbero superare i 200 mg. In alcuni casi, questi valori possono aumentare temporaneamente nell’ambito del fisiologico.

La presenza di sangue nelle urine, o ematuria, è dovuta alla presenza di globuli rossi nell’urina. La presenza di globuli rossi nell'urina può avere origine da qualsiasi punto del tratto urinario: reni, ureteri, vescica, uretra. Molte delle cause di ematuria sono di origine assolutamente benigna (come un'infezione dell'apparato urinario); altre possono presagire un disturbo importante a carico di organi corporei.

La bilirubina è un pigmento di colore giallo-rossastro (da cui il nome), contenuto nella bile ed è un prodotto del catabolismo dell'emoglobina nei vertebrati. La presenza di bilirubina nelle urine (bilirubinuria) è da considerarsi un evento anomalo; in un soggetto sano, infatti, la bilirubina nelle urine dovrebbe essere assente o, al limite, presente in quantità piccolissime.

L'urobilinogeno è una sostanza incolore che deriva dal metabolismo della bilirubina. Una volta originato, l'urobilinogeno viene principalmente escreto con le feci, mentre una quota del 20% circa viene riassorbita dal sangue e veicolata al fegato, quindi escreta con la bile. Una piccola frazione dell'urobilinogeno riassorbito sfugge al filtro epatico e viene escreta con le urine sotto forma di urobilina, responsabile della loro colorazione. Valori alterati di urobilinogeno nelle urine possono essere sintomo di alterazioni della funzionalità epatica.

La glicosuria  o mellituria, è la presenza nelle urine di zuccheri: glucosio, galattosio, fruttosio, lattosio e i pentosi. I glucidi vengono filtrati nei reni attraverso i glomeruli e riassorbiti lungo tutto il tubulo prossimale. In caso di iperglicemia, (come nel diabete mellito), la capacità di riassorbimento del tubulo può risultare insufficiente, e si avrà glicosuria. Tale fenomeno è solitamente riconducibile alla natura del riassorbimento del glucosio a livello della prima metà del tubulo prossimale.

Chetonuria è un termine che si riferisce alla presenza di corpi chetonici (acido acetoacetico, acido β-idrossibutirrico e acetone) nelle urine. La chetonuria conferisce alle urine un caratteristico odore di cloroformio. Normalmente la quantità di queste sostanze eliminata con le urine è molto bassa (20-25 mg nelle 24 ore), o nulla, tanto da non essere dosabile con le tecniche usuali. La comparsa di corpi chetonici in grande quantità nelle urine coincide con l'aumento di queste sostanze nel sangue (chetosi), condizione che si instaura quando risulti ridotta la capacità dei tessuti di metabolizzare rapidamente i corpi chetonici e/o vi sia una massiccia utilizzazione dei depositi lipidici presenti nel nostro organismo.

L’acido ascorbico è una delle varie denominazioni con le quali ci si riferisce alla vitamina C. Eccessive concentrazioni di tale vitamina nelle urine possono modificare la concentrazione di altri parametri misurabili con l’autoanalisi delle urine. I valori normali di acido ascorbico nelle urine vanno da 0 a 10 mg/dL. I reni contribuiscono all’omeostasi dell’acido ascorbico modulandone l’escrezione e il riassorbimento a seconda delle riserve dell’organismo; c’è però soglia massima di vitamina C nel circolo sanguigno superata la quale, i reni non sono più in grado di riassorbirla; ciò fa sì che i livelli di acido ascorbico nelle urine inizino ad aumentare.